venerdì 13 novembre 2009

Come alimentare il bambino(nella fase dello svezzamento)




Nella fase dello svezzamento(che,comincia sui 10/12mesi),gran parte dei genitori si rivolgono perplessi al pediatra per chiedere consigli sul come alimentare in modo corretto il proprio bambino. Il consiglio che più comunemente i pediatri danno è, quello di passare gradualmente da un'alimentazione esclusivamente costituita di latte ad una più varia che dia un apporto nutritivo sufficiente basata in primo luogo su cibi sicuri e di qualità.
Si capisce quando è il momento di iniziare lo svezzamento perchè il bambino inizia a formare un apparato dentale e ciò stà a indicare che anche l'intestino può digerire cibi più complessi.Altri segnali che emergono dall'osservazione del bambino e che fanno capire che è arrivato il momento di iniziare lo svezzamento sono: l'interesse nei confronti del cibo posto sulla tavola,l'imitazione di movimenti masticatori e la posizione seduta che il bambino assume che, permette al cibo di transitare nella maniera più corretta e quindi di essere digerito.
Prima di iniziare lo svezzamento però è necessario sapere che:
* il bambino sia in salute
* è meglio non insistere con un alimento se il bambino lo rifiuta
* che sapebbe il caso di introdurre un alimento per volta ,per verificarne e identificarne eventuali allergie nel bambino.
Nei primi tempi è meglio iniziare a far assumere al bambino i vari alimenti in piccole dosi, da aumentare gradualmente ,ma è importante soprattutto che essi non siano troppo saporiti.
Dopo 1/2 mesi che si è iniziato lo svezzamento, le verdure che inizialmente erano passate, possono essere lasciate a pazzettini già un pochino più grandi per mantenere un buon apporto di fibre, indispensabili a un regolare funzionamento dell'intenstino.
Anticipare la fase dello svezzamento per far stressare meno la madre non è necessario perchè, è solo una diceria,anzi,il latte ha alte proprietà nutritive quindi, è necessario che il bambino lo assuma almeno fino ai 10 mesi.





Per motivi precauzionali,si consiglia di cominciare lo svezzamento con prodotti privi di glutine (è una proteina contenuta nel frumento, nell’orzo e nell’avena)maggiormente in quei bambini predisposti la cui presenza potrebbe causare l’insorgenza d’intolleranza.
I cereali, come il riso, il grano e il mais sono alimenti tradizionali che da sempre costituiscono la base per la preparazione delle prime pappe per neonati.
La crema di riso è da sempre considerata la farina più digeribile e quindi ideale per il primo incontro del bambino con i cereali: l’assenza di glutine ne consente un uso precoce sia per l’integrazione del latte che per la preparazione di pappe.
(La crema di riso è anche molto utile quando il bambino presenta disturbi intestinali per la sua azione astringente).





A partire dallo svezzamento, la carne è senza dubbio uno degli alimenti cardine della dieta del bambino perché apporta sostanze utili per la crescita come proteine ad alto valore biologico, sali minerali e soprattutto ferro.
Tuttavia, la carne, così com’è ,non è somministrabile ad un bambino di pochi mesi: deve essere opportunamente frantumata in particelle piccolissime che risultino di facile ingestione e digestione.
Tutto ciò si realizza con l’omogeneizzazione, che trasforma la carne in una purea morbida e cremosa. Nei primi mesi si consigliano anche i liofilizzanti, ossia carni omogeneizzate alle quali si aggiunge una piccola quantità di farina di riso per assicurare al prodotto ricostituito in liquido scelto, ossia latte o brodo, la giusta cremosità. Sono, inoltre, arricchiti con calcio, ferro e vitamine del gruppo B che completano le caratteristiche nutritive del prodotto. Possono essere somministrati con sicurezza già dall’inizio dello svezzamento perché non contengono glutine né sale aggiunto.
Il biscottino granulato, per le sue caratteristiche nutritive, per la digeribilità, solubilità e sicurezza è adatto per arricchire sin dallo svezzamento il latte o per essere aggiunto al latte formulato quando il pediatra lo ritenga opportuno.
Il biscottino granulato è nutriente perché contiene proteine in gran parte di origine animale di elevato valore biologico e una miscela ben equilibrata di zuccheri cui risponde alle raccomandazioni nutrizionali di un uso moderato dello zucchero. Il biscottino granulato è, inoltre, arricchito con vitamine del gruppo B, ferro, calcio e fosforo per tenere conto della necessità del piccolo organismo in formazione.
Il biscottino granulato è assolutamente privo di glutine e di alimenti non adatti al bambino in età precoce, quali ad esempio l’uovo.
E’ digeribile grazie all’impiego della farina di riso diastasata, cioè predigerita, che assicura un elevata e rapida assimilazione.


Specialmente nel suo primo anno di vita, è molto importante per il bambino la frutta. Attraverso la frutta, il bambino può apportare vitamine, zuccheri e sali minerali, preziosi per la sua salute.
La frutta omogeneizzata è arricchita con vitamina C, che esalta le caratteristiche nutrizionali della stessa. La frutta omogeneizzata è assolutamente priva di conservanti, in linea con le disposizioni vigenti sui prodotti dietetici: è, infatti, il confezionamento sottovuoto e la sterilizzazione che ne assicura la conservazione nel tempo fino al momento d’uso. Infatti, una volta aperto, il vasetto deve essere riposto in frigorifero e consumato entro le 24 ore.



Molti pediatri consigliano di aggiungere alla pappa, fin dall’inizio dello svezzamento, un formaggino. Infatti, il formaggio, che contiene i principi del latte arricchisce la pappa di proteine e di sali minerali utili alla crescita. Naturalmente, anche il formaggino, come altri alimenti per lattanti, deve rispondere a precisi requisiti: sicuro valore nutritivo, facile digeribilità e sicurezza igienica. Si consiglia, in particolare, un formaggino ipolipidico, cioè con meno grassi, compensati da un alto contenuto proteico (tutte proteine del latte), di sali minerali, specie calcio e fosforo, e dalla integrazione con vitamina A e con vitamina E. La sicurezza del formaggio ipolipidico è garantita dall’assenza di polifosfati che altrimenti imporrebbero un superlavoro ai reni del neonato.
Il fabbisogno idrico del neonato e, in generale, del bambino nei primi anni di vita, raccomanda l’impiego di liquidi che soddisfino in maniera sana e gradevole il suo desiderio, ma anche necessità, di bevande ed il conseguente ripristino delle perdite, particolarmente elevato in questa età. Le bevande di pratico impiego e rapida preparazione, spesso pre-dolcificate e solubili all’istante, sono le tisane, la camomilla, e il tè deteinato.




Il passaggio da una alimentazione lattea a una solida implica l’introduzione del cucchiaino e quindi un cambiamento nella deglutizione che da infantile, caratterizzata dalla lingua bassa, passa a quella dell’adulto che implica un suo movimento verso l’alto, con attivazione di un muscolo, la lingua, fondamentale per la giusta conformazione del palato e dei denti. Un altro cambiamento che si mette in moto passando al cucchiaino è quello dell’attesa, infatti non può esserci una introduzione continua del cibo come avviene con il latte, il bambino infatti deve imparare a aspettare fra un cucchiaino e un altro. Si allenta poi il contatto con la madre o con l’adulto che gli dà da mangiare; insomma è un piccolo atto che mette però in moto cambiamenti a vari livelli. Per questo motivo è importante il primo contatto e come quindi lo si propone.

CONCLUSIONI:
Come è stato detto in precedenza questi sono i consigli e le spiegazioni che una più alta percentuale di pediatri dà, ma non tutti la pensano allo stesso modo infatti, alcuni danno come consiglio ai genitori di lasciar mangiare al bambino esattamente quello che vuole.


Ovvero: "Lasciate che il bambino metta le mani nel vostro piatto" e apprenda a mangiare in modo completo per imitazione (metodo di totale innovazione).

Ilaria Zauli

Alcune informazioni sono state tratte da: "Lo Svezzamento del bambino. Ricette e schemi di svezzamento"e altri siti sullo svezzamento